Fu prodotta per la prima volta nel 1967 per rimpiazzare la strong ale di quel periodo che stava facendo registrare un notevole calo di vendite.
La prima versione fu commercializzata da Fuller’s come un barley wine ed aveva una gradazione alcolica di 9%. Con il tempo poi la Golden Pride perse la denominazione di barley wine e l’ABV scese all’attuale 8.5%.
Prodotta con luppoli target (per l’amaricatura), northdown e challenger (aroma).
Nel bicchiere è di un splendido color ambrato carico, rubino, con una persistente schiuma ocra, fine e cremosa.
Al naso sentori erbacei di luppolo si mescolano a frutta sotto spirito (arancia e ciliegie).
Il corpo è sostenuto, medio-pieno, con bassa carbonatazione.
In bocca si rivela il “passato” da barley wine, con un dominio dei malti pressappoco totale (biscotto, leggera tostatura), alcool e qualche note di frutta sotto spirito, Il retrogusto è liquoroso, abboccato, alcolico, e riscalda.
Definita come the Cognac of beers da uno dei principali scrittori di birra, è una amber ale che trova favore tra i palati più esigenti. Tra le migliori del birrificio Fuller’s.